giovedì 26 luglio 2007

L’ira di Di Pietro sugli alleati: "Cercano di bloccare il gip"


Roma - «Lasciare le cose appese e dire “nessuno mi può giudicare” è una frase che va lasciata a una vecchia canzone». Antonio Di Pietro torna su quello che ha definito «un attentato alla Costituzione», ovvero «l’entrata a gamba tesa contro l’indipendenza dei giudici» di Clemente Mastella ai danni di Valentina Forleo. Si scaglia duramente contro «quelli che sperano che il gip milanese venga bloccata con un’indagine ministeriale o un trasferimento». E lancia un monito agli alleati: «Respingere la richiesta di utilizzo delle intercettazioni sarebbe un tradimento del programma di governo».

Ministro Di Pietro, prima il duro intervento di Mastella. Poi gli attacchi dei Ds. Infine l’intervento del Capo dello Stato. Non pensa che si stia creando un clima che rischia di depotenziare l’operato della Forleo?

«Guardi, togliere dal processo le intercettazioni equivale a togliere al medico la possibilità di usare il bisturi. Abbiamo bisogno di sapere tutta la verità sulla vicenda Unipol e i soggetti interessati dovrebbero capire che su di loro - se verrà bloccato l’utilizzo delle intercettazioni - rimarrà per sempre un alone, una macchia, un’ombra. La loro immagine, insomma, verrebbe per sempre sporcata».

Ma che effetto le fa vedere i Ds - che da Tangentopoli in poi hanno sempre difeso i magistrati - attaccare a testa bassa un magistrato?

«A dire il vero i primi ad attaccare Tangentopoli furono esponenti di sinistra mentre la destra, invece, la sosteneva. Io non so se le intercettazioni contengano elementi penalmente rilevanti. Ma l’importante è non continuare a buttarla in politica. Altrimenti si finisce per fare come il centrodestra».

Mastella annuncia che scriverà a Prodi per chiedere le sue dimissioni.

«Non cadrò nell’errore della polemica perché alimenterei la personalizzazione del problema che è proprio quello che vuole una certa parte. Mastella è il ventriloquo di una volontà maggioritaria. Mi sembra che molti vogliano sfuggire al problema: è vero o non è vero che i furbetti del quartierino hanno avuto rapporti di sponsorizzazione o connivenza con esponenti politici? Su questo è necessario che il Parlamento si esprima. Serve una decisione nel merito prima delle ferie, nell’interesse delle persone interessate perché altrimenti butteremmo la loro privacy e il loro onore in balìa del gossip estivo. L’impressione è che molti sperino che la magistratura venga fermata da un’inchiesta ministeriale o da una denuncia di comodo che faccia scattare il trasferimento della territorialità dell’inchiesta stessa».
Lei ritiene che il Capo dello Stato abbia voluto inviare un messaggio al gip Clementina Forleo?

«È del tutto ovvio rilevare una concatenazione tra le sue affermazioni e il caso della Forleo. In linea astratta e teorica la sua tesi è corretta quando afferma che non vanno inserite valutazioni non pertinenti. Ma nel caso della Forleo non vi è nulla di più pertinente che motivare perché si chiede l’utilizzo delle intercettazioni».

Ritiene che la richiesta di utilizzo delle intercettazioni verrà respinta con un voto bipartisan?

«Se ciò accadesse l’ultimo scampolo di credibilità del Parlamento andrebbe a farsi friggere. Il Paese reale non lo accetterebbe. Il principio sarebbe: oggi do una mano a te, domani tu la dai a me. Sarebbe un mutuo soccorso».

Lei è pronto a chiedere ai Ds di fermare la loro offensiva?

«Credo che il centrosinistra nel suo insieme dovrebbe farlo. Se l’Unione rifiutasse la richiesta milanese creerebbe uno scollegamento tra il programma di governo e l’attività parlamentare. Sarebbe un tradimento».

C’è chi paragona la situazione attuale a quella del 1992. Lei condivide questo paragone?

«Non vedo nulla di nuovo sotto il sole. Oggi come allora tutte le volte che un politico viene colpito dice che c’è una invasione di campo per fini politici. Ogni volta c’è lo stesso ritornello da destra e da sinistra. Inoltre si sta creando un fenomeno di uso abusivo dell’immunità parlamentare che andrebbe abrogata».

Ma lei cosa pensa del comportamento di Clementina Forleo? È un’anomalia il fatto che il gip sia andato oltre le richieste del pm?

«Ma siamo davvero così certi che sia andata oltre le richieste del pm? Nella richiesta del pm si fa riferimento a persone già individuate ma anche ad altre da individuare. Mi pare che la decisione del giudice sia molto in continuità con gli accertamenti della Procura. Se vogliono attaccarla dovranno trovare altri argomenti».

Nessun commento: