venerdì 5 ottobre 2007

I TAGLI DEL GOVERNO? SOLO ALLA SICUREZZA


Non mi meraviglierei se presto anche ai poliziotti che, per meno di 1000 euro al mese, rischiano la pelle, venisse voglia di andare in piazza come Beppe Grillo. Le solite esagerazioni di chi vuole attaccare questo Governo? No, non si tratta di pregiudizi. I fatti li ha spiegati ieri Filippo Saltamartini, poliziotto del Sap (uno dei sindacati degli agenti): «Due mesi fa ci siamo tassati per ricomprare le scarpe ai colleghi di alcune questure in Sardegna. Le avevano sfondate e l'amministrazione non aveva i soldi per ripararle». E poi, rimostranze su volanti da rottamare, etilometri inutilizzabili, divise ordinate per risparmiare in Romania e confezionate con la scritta "Polizzia" (sì, una zeta in più). Per non parlare di poligoni fantasma, lumi massacranti retribuiti con qualche euro di straordinario. Nuove armi? No, perché, prima di consegnarle i fornitori chiedono di saldare fatture arretrate.
Ma c'è di mezzo anche il rinnovo del contratto (420 mila dipendenti della Pubblica sicurezza), per il quale l'amministrazione si è detta disposta a concedere un aumento di circa 8 euro netti al mese. Buoni per due chili e mezzo di pane. Eppure pochi mesi fa è stato siglato il nuovo contratto dei dipendenti pubblici, a questi tre milioni di impiegati è stato concesso un aumento di circa 100 euro al mese. A me sembra che l'ottusità di questo Governo abbia superato ogni limite. Ma è solo incapacità di vedere e affrontare i problemi per quel che realmente sono o c'è anche dell'altro? Le due cose insieme. Da un lato, la Tesoreria di Stato non ha esitato a tagliare, per il 2007, fondi per un miliardo di euro al ministero dell'interno, con la motivazione di un bilancio pubblico da risanare. Dall'altro lato ci sono partiti di questa coalizione che hanno un'idea esplicitamente "antagonista" per la sicurezza. Preferiscono invocare i diritti di chi delinque piuttosto che provvedere alle necessità di chi garantisce l'ordine pubblico.
D'altronde non aumentare la rete e le strutture di controllo per costoro è un vantaggio: altrimenti si potrebbero limitare gli eccessi delle manifestazioni di piazza, comprese quelle di no global e affini. E su questa scia si è andati anche oltre. Come ha fatto il ministro Ferrero, proponendo addirittura una legge che prevede il libero ingresso e soggiorno in Italia anche per gli immigrati clandestini. Con il risultato che sapete. Nel giro di pochi mesi, non solo il loro numero si è quadruplicato, ma è aumentata in misura esponenziale la presenza di organizzazioni e bande criminali straniere che ormai, anche per una manciata di euro, ammazzano chiunque. Fanno tenerezza gli annunci di Veltroni che, per cercare alla disperata di riguadagnare un po' di consensi, promettono di cambiare politica. Ma dov'erano quando questo governo ha deciso di tagliare i fondi alla polizia e di aprire le porte ai clandestini? Gli italiani hanno buona memoria. E lo dimostrano nei sondaggi - su questo ormai monocordi - dai quali viene una sola richiesta: basta con questo Governo!

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