giovedì 28 febbraio 2008

Che c’entra l’Istituto Comprensivo con la Direzione Didattica a Gricignano?



A chiedere spiegazioni all’esecutivo guidato da Andrea Lettieri è Giuseppe IULIANO, consigliere comunale di opposizione e socio fondatore del Circolo della Libertà, che afferma: ritengo che la trasformazione della scuola media G. Pascoli in Istituto Comprensivo, con l’aggregazione di due prime classi della scuola primaria (elementare) e di due sezioni della scuola dell’infanzia (materna), sia stata una scelta fuori luogo e priva di ogni fondamento .
È pur vero che il DPR 233/98 (Regolamento per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche) consente l’autonomia della scuola, all’atto in cui la stessa abbia, tra l’altro, una popolazione scolastica di almeno 500 alunni ma, di contro, il problema delle scuole sottoutilizzate, riguarda diversi comuni della Provincia, come per esempio la scuola media di Cesa che consta di circa 320 alunni, numero palesemente inferiore ai 380 ragazzi che frequentano la nostra scuola e ben lontano dai 500 alunni previsti per legge, e nonostante ciò, il comune di Cesa non ha deliberatamente complicato le cose, come è stato fatto per esempio a Gricignano, dove la giunta Lettieri ha richiesto, tra l’altro, l’Istituto Comprensivo con le caratteristiche di cui sopra (con delibera di giunta nr. 148 del 10 ottobre 2007) mettendo come si suol dire “il carro davanti ai buoi”.
Il risultato di questa brillante operazione - aggiunge IULIANO - in termini di numeri è stato che la popolazione scolastica della già scuola media è passata da 380 a circa 440, (numero che ricordo ancora al di sotto dei parametri imposti per legge), mentre sotto l’aspetto umano, che è quello che a noi interessa di più, è che ci sono circa 60 famiglie costrette a iscrivere i propri bambini di tre e cinque anni nella scuola media e, tra queste, vi sono mamme che dovranno dividersi, per esempio, tra un bambino alla scuola F. Santagata ed uno alla scuola G. Pascoli pur frequentando, badate bene, entrambi la scuola primaria. Inoltre, non vanno sottovalutati gli evidenti problemi di socializzazione a cui sarebbero esposti i bambini.
Tirando le somme - conclude il consigliere IULIANO - da questa strana vicenda a farne le spese sono sempre i cittadini che ormai, in tanti, hanno già annunciato di ritirare i propri figli dalla scuola pubblica per ovviare al disservizio subito. Altro che successo, preferirei parlare di fallimento che chiama in causa ancora una volta l’amministrazione Lettieri ed in particolare il delegato all’Istruzione al quale chiedo di prendere provvedimenti per salvare il salvabile e riqualificare la questione alla luce dei disservizi arrecati.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vi scrive un genitore deluso che in seguito alla decisione dell’amministrazione comunale e voluta dall’assessore alla pubblica istruzione Luigi Diretto di istituire l’istituto comprensivo ho iscritto mio figlio ad Aversa. Forse il consigliere Iuliano non sarà un esperto di psicologia infantile, ma ha capito il disagio di noi genitori che ci siamo visti spostare i bambini all’istituto comprensivo, anche se è stato fatto con il metodo del sorteggio sul comune. Penso che l’assessore Diretto non si è reso conto di come è oggi l’istituto. Lo invito a fare un sopralluogo negli istituti comprensivi esistenti di Napoli o Caserta. La scuola andava prima adeguata, non basta mettere i bambini in aule separate. Con questa iniziativa del consigliere Diretto io credo che aumenteranno i fenomeni di bullismo a discapito di quei pochi bambini che sono stati spostati. Già oggi è difficile la convivenza tra coetanei, figuriamoci quella con ragazzi più grandi. Ma ci vuole un esperto di psicologia per capire questo? Ringrazio il consigliere Iuliano che ci ha difeso, per quel che ha potuto, ha svolto il proprio ruolo di opposizione, facendo sentire la sua presenza non solo al consiglio comunale ma anche con i vari manifesti affissi per il paese. Caro Assessore spero che ti renderai conto del disagio che ci hai creato e prenderai provvedimenti invece di fare il filosofo.